sabato 16 novembre 2024

1933

 


Stiamo come nel 1933 ma con una macchina di pagliacci ficcati dentro una cinquecento e con i palestinesi al posto degli ebrei, nel posacenere.

Non nutro nessun ottimismo per gli anni prossimi venturi, e non è Donald Trump, il problema, non più di quanto non lo fosse il pittore fallito senza alcuna capacità di comando, nel 1930.

Il problema è che la capacità di riflessione e comprensione della realtà secondo parametri condivisi, sta sparendo, soppiantata da una corsa a chi riesce ad accumulare più soldi su questa zattera lanciata a folle velocità nello spazio intergalattico,  zattera a cui stiamo facendo più buchi possibile, pregando non affondi. 

 Guardo i miei alunni, splendidi bambini, adorabili, di religioni diverse,  nazioni diverse, e penso che no, loro non si scannerebbero mai per un pezzo di terra da qualche parte. Poi ci penso e ricordo che sono capaci di litigare perché uno li ha guardati troppo a lungo, distruggendo la mia idea di un governo guidato da Bambini. Sarebbe l'apocalisse nucleare. 

Scrivo poco perché cerco di osservare il più possibile, e dire solamente quello che veramente penso non sia ancora stato detto, e la verità è che sono un povero stronzo, amen.

Ma la situazione politica degli ultimi dieci anni mi sembra veramente incredibile, ovunque mi giri ci sono conati fascisti, in Francia Macron, da bravo liberale, decide di consegnare il paese alle destre, malgrado le elezioni avessero detto esattamente l’opposto.
L’America manco a dirlo, è un circo di nani e ballerine con, sotto il tendone, un colossale arsenale nucleare pronto a saltare in aria ad ogni momento. E se pensavate che gentaglia come John Bolton fosse guerrafondaia, preparatevi alla nuova infornata di cretini che spingeranno per una guerra con Iran (manco a dirlo) ma soprattutto, la CINA.

Non so se vi rendete conto dell’impatto che potrebbe avere una guerra con l’Iran, uno stato che ha quattro volte la popolazione dell’Iraq, missili balistici a lungo raggio e la possibilità di chiudere completamente lo stretto di Hormuz.

Ammesso e non concesso che l’Iran non abbia armi nucleari, credete lo andrebbe a raccontare a voi, se le avesse? Probabilmente le terrebbe come arma di estrema istanza nel caso peggiore di tutti, se dovesse fronteggiare una possibile disintegrazione.

Se una guerra contro l’Iran è drammatica e avrebbe conseguenze mai viste negli ultimi 80 anni, una guerra contro la Cina può essere descritta solo in un modo, distruzione totale, per tutti, assicurata.

La Cina è una nazione organizzata, industrializzata, con tutte le risorse che le servono per mantenere una guerra prolungata contro chiunque, con una popolazione che appoggia il proprio governo. Gli Stati Uniti hanno sicuramente un esercito impressionante, ma Trump sembra intenzionato a permettere alla Russia di Annettere l’Ucraina, probabilmente sperando di farne uno strumento in una guerra d’attrito contro la Cina.

Questa cosa non succederà mai, Putin non è uno stupido, sa perfettamente che non c’è da fidarsi degli Stati Uniti, la Russia ne ha sicuramente esperienza diretta nella transizione post URSS, non si lascerà certo convincere con due caramelle e una perlina.

Stessa strategia che credo voglia venire utilizzata con Israele, Trump chiederà a Nethanyahu una tregua, giusto il tempo di permettergli di fare un giro di applausi e poi via, tutti insieme ad annettere la West Bank, sognando di trasformare Gaza in un Grande lido balneare.

Bisognerà solo fare attenzione ai cadaveri che la risacca porterà a riva, ogni tanto, ma magari un po’ di sangue si mescola bene con il cemento.

E no, se vi venisse il dubbio, non condono in nessun modo le azioni di nessun terrorista, solo includo anche l’IDF nel computo dei terroristi, come includevo l’esercito americano durante la guerra dell’Iraq. Essere uno stato nazione non esonera dal rispettare i diritti umani.

Ma Israele rispetta i diritti umani dei palestinesi, e se non li rispetta, è tutta colpa di Hamas, che ci obbliga a bombardare le tendopoli e annettere la west Bank”. 

Se ci credete davvero, guardatevi allo specchio, siete stupidi. Magari non ve l'hanno ancora detto, ma siete stupidi. 


martedì 30 aprile 2024

Di Israele Palestina e altre tragedie

 

"Continua il processo di pace, dodici morti"
 

Il conflitto israelo-palestinese è una tragedia senza fine. 

Tra gli aspetti positivi però, se ti viene una battuta divertente, la puoi riutilizzare finché campi. 

Mi costa scriverne perché so che qualunque cosa dica, difficilmente aggiungerà alla situazione, migliorandola, mentre esiste il rischio palpabile che, in qualche modo, la peggiori.

Possiamo cominciare a parlare di chi ha ragione e chi a torto, in quella terra ingombrata da troppe divinità,  credo sia l’approccio sbagliato, è importante conoscere la storia, sapere come siamo arrivati qui,ma, ancora più importante è sapere chi più ne stia soffrendo.

La settimana scorsa Yanis Varoufakis avrebbe dovuto partecipare ad un congresso sulla palestina in Germania, l’evento è stato bloccato, impedito a lui di parlare.  Cosa avrebbe detto di così terribile, se avesse potuto farlo? Sappiamo che la Germania ha regole dure a difesa della popolazione ebraica, e ci sono buone ragioni storiche per queste regole. Ma sarebbe stato, quello di Varoufakis un discorso nazista?

Sentiamolo, questo discorso.

For if a single Jew is threatened, anywhere, just because she or he is Jewish, I shall wear the Star of David on my lapel and offer my solidarity — whatever the cost, whatever it takes.

So let’s be clear: if Jews were under attack, anywhere in the world, I would be the first to canvass for a Jewish congress in which to register our solidarity.

Similarly, when Palestinians are massacred because they are Palestinians — under a dogma that to be dead and Palestinian, they must have been Hamas — I shall wear my keffiyeh and offer my solidarity whatever the cost, whatever it takes.

Universal human rights are either universal or they mean nothing.

Ovvero:

Se un singolo Ebreo fosse minacciato, ovunque nel mondo, solo per il fatto di essere ebreo,indosserò la stella di Davide sulla mia giacca e offrirei la mia solidarietà a qualsiasi costo. Per essere chiari, sarei il primo a spingere per una conferenza ebraica dove dimostrare la nostra solidarietà.

 

Allo stesso modo, quando i palestinesi sono massacrati per il fatto di essere palestinesi, con la pretesa che se sono morti e palestinesi, allora devono essere stati membri di Hamas, allora vestirò la mia Kefiah e offrirò la mia solidarietà a qualsiasi costo.

I diritti umani universali o sono universali o non significano niente.

Sono d'accordo con lui.

Quando c’è stato l’attacco di Hamas ad ottobre dell’anno scorso, ho provato orrore, dolore per tutte quelle persone, ne ho condiviso la sofferenza e ho anche avuto da discutere con quelli che: “beh, se la sono cercata, se lo meritano”. Perché no, non se lo meritano. Nessuno merita di essere ucciso. Tutti quelli che augurano ogni male al popolo Ebraico, sono fascisti del cazzo. 

Questo è un fascista, un fascista pure stupido, a giudicare da come si veste.

Questo modo di ragionare è esattamente quello che ha permesso a questa situazione di proseguire per decenni. Il modo di ragionare di persone che guardano la situazione dall’esterno, senza fare la fatica di cercare di capirla per davvero. E so che questo non mi porterà simpatie. 

Vi racconto una faccenda di cui mi vergogno profondamente oggi.

Tanti anni fa, quando ero un ragazzino in un collegio del centro Italia, ci fu l’attacco dell’11 Settembre alle torri gemelle, all’epoca la pensavo proprio così:

Ben gli sta agli americani, dopo che hanno bombardato da tutte le parti, che bombardino anche loro”

A ripensarci adesso rabbrividisco alla stupidità di quella “riflessione”. Quelle persone morte non avevano niente a che vedere con quello che era successo in altre nazioni, colpirle non avrebbe prodotto niente di buono.

Questa era anche la posizione di Bin Laden quella che “non c’erano americani innocenti, avevano deciso di votare per quei presidenti, quindi erano colpevoli di quelle azioni”. Una follia, colpire gente innocente perché, in potenza, avrebbe potuto fare qualcosa per modificare la politica americana, senza riconoscere che le uniche persone che avevano (e hanno) un qualche potere in America, sicuramente non sono gli elettori.

Questa è anche la posizione di Israele sui palestinesi e onestamente, lo è da molto tempo.  Negli ultimi sei mesi, ho sentito cose che mi hanno fatto desiderare di strapparmi le orecchie,  basta leggervi il caso proposto contro Israele dal Sudafrica alla corte di giustizia internazionale (corte di cui né Israele né gli stati uniti fanno parte). Tra le nazioni che non hanno firmato (o hanno ritirato la firma) lo statuto di Roma che riconosceva la corte abbiamo:

China, Iraq, Israel, Libya, Qatar, the U.S., and Yemen.   Una bella compagnia quando si parla di diritti umani. Israele si rifiutò di firmare perché venne inserito tra i crimini perseguibili, anche il trasportare parte della propria popolazione in territori occupati.

Mhhhh, chissà come mai.

Ancora più interessante è come, quando la Russia ha invaso l'Ucraina, ho sentito forte e chiara l'indignazione degli americani, Biden definiva giustif
icato il mandato di cattura del tribunale penale internazionale. E io sono d'accordo con lui! 

Peccato che proprio oggi (29/04/2024 n.d.a.) il parlamento americano stia minacciando conseguenze gravi contro la corte se osa emettere dei mandati di cattura internazionali contro Nethanyahu e compagnia. Deve essere una cosa divertente poter decidere con quali sentenze sei a favore (Putin e Russia) e con cui sei sfavorevole giocando con una giustizia internazionale à la carte, che ci piace quando colpisce i nostri avversari, ma appena appena prova ad aprire la bocca sui nostri crimini, allora bisogna minacciarla di ritorsioni. Gli stati uniti sono proprio la città brillante in cima alla collina a cui tutti, tutti, dovremmo ambire. 
Del resto, come puoi essere d'accordo con il mandato di un tribunale che tu stesso, non riconosci? Per farlo devi diventare un campione di ginnastica mentale, nel caso di Israele, fresca di ieri mattina è la dichiarazione dell'ambasciatore Israeliano che
"Srebrenica non è stato un genocidio

Arrestate putin, ma se condannate uno dei nostri, vi bomb... Vi minacciamo di ritorsioni.
 

Per chi di voi non conoscesse la storia, il massacro di Srebrenica, o genocidio di Srebrenica, avvenuto durante la guerra dalle truppe bosniache con a capo Ratko Mladić in una zona protetta dalle nazioni unite, vide l'uccisione di 8000 musulmani. Vi racconto anche qualcosa che difficilmente conoscerete, sapete chi era responsabile di mantenere l'ordine nella zona? I caschi blu olandesi dell'ONU. Che, mentre era in corso un massacro, si stavano allegramente divertendo con donnine fornite dai bosniaci. Addirittura aiutarono i serbi a dividere tra donne bambini e maschi, che successivamente sarebbero stati massacrati.

Dopo una lunga serie di processi, per la vergogna suppongo, adesso gli olandesi non inviano quasi più truppe in nessun processo di pace.  Vengano a farci pipponi sull'etica.

La decisione sulla definizione di genocidio non è una decisione che fai tu, caro ambasciatore, che quello di Srebrenica si debba classificare sotto il termine di genoicidio è stato deciso dalla corte internazionale di giustizia nel 2007.

E in ogni caso, se proprio qualcuno dovesse lamentarsi, dovrebbe essere il paese che di quel genocidio è stato accusato, in questo caso, la Serbia. Peccato che, proprio il ministro per gli affari esteri serbo abbia risposto all'ambasciatore israeliano dicendogli:

"Sei una vergogna per la diplomazia e umanamente un disgraziato"

Ovvero, persino un esponente del paese che ha compiuto quel crimine ti dice "hey, imbecille, non cercare di sminuire quell'evento solo perché stai cercando di emularlo" allora stai proprio raschiando il fondo. 

Giusto per rinfrescarci la memoria, ecco solo alcune delle frasi che i massimi esponenti del governo Israeliano hanno avuto il coraggio di cacciar fuori. Partendo innanzitutto da Ben Gvir, ministro della sicurezza nazionale israeliano, un tizio così estremo che Calderoli potrebbe solo allacciargli le scarpe.

Il sorriso di uno che ha appena scorreggiato in ascensore

the war with Hamas presented an "opportunity to concentrate on encouraging the migration of the residents of Gaza

La guerra con Hamas presenta l'opportunità di concentrarsi sull'incoraggiare la migrazione dei residenti di Gaza.

 Una frase che indica chiaramente come la pensi il tizio sulla popolazione della striscia di Gaza. Ma se non fosse abbastanza chiaro:

"We cannot withdraw from any territory we are in in the Gaza Strip. Not only do I not rule out Jewish settlement there, I believe it is also an important thing

Non possiamo ritirarci da alcun territorio della striscia di Gaza. Non solo non precludo degli insediamenti lì, credo anche che sia importante averli.   

Questo sta strillando "PULIZIA ETNICA" e ovviamente non è l'unico a fare questo genere di commenti. Tutto il governo Nethanyahu la pensa esattamente come lui. 

 Ora io sostengo che non sia necessario preoccuparsi tanto di quello che viene detto, ma sembra evidente come la società Israeliana è diventata nei decenni via via più fascista, fino a quando, adesso, "l'unica democrazia del medio oriente" ha completato la sua deriva ed è diventata un etnostato con regole chiaramente diverse per gli ebrei e tutti gli altri. E quindi quello che importa è guardare a quello che viene fatto, non quello che viene detto.

E quello che viene fatto e piuttosto evidente. La popolazione palestinese è stata fatta marciare dal nord della striscia, concentrandola a poco a poco in quella che doveva essere una "zona sicura" a Rafah.  Andate a Rafah! Lì sarete al sicuro mentre noi eliminiamo Hamas! 

 

Rafah. Veniteci. È sicuro.

Una delle favole che più mi piace è la storiella dell'esercito Israeliano come quello più etico del mondo.

C'è veramente qualcuno che ci credeIl Sud-Africa, uno stato che, modestamente, di Aparheid se ne intende, ha portato Israele di fronte al tribunale penale internazionale con l'accusa di genocidio. E lo ha fatto proprio perché entrambe, Israele e il Sud-Africa hanno firmato il trattato di Ginevra sul genocidio del 1948. Ho seguito il processo con attenzione, le accuse del Sud Africa sono ben evidenziate e difficili da ribattere.

La difesa di Israele si è concentrata su 3 punti.


1) COME VI PERMETTETE DI ACCUSARCI DI GENOCIDIO! A NOI! NOI SIAMO GLI UNICI CHE HANNO SUBITO UN GENOCIDIO! 

 2) Il Sud Africa è peggio di noi! (che anche se fosse vero non avrebbe nessun importanza)

 3) È STATO KHAMAS NOI CI STIAMO SOLO DIFENDENDO.


 

Questa cosa che, se qualcuno fa una cosa mostruosa allora ti da l'autorizzazione di fare peggio di lui non ha senso. Immaginate un attimo, un terrorista vi entra in casa e uccide i vostri genitori (o un fratello, lo zio, o tutti quanti, vedete un po' voi chi odiate di più) e scappa con il coltello insanguinato dentro una scuola piena di alunni ed insegnanti.

Voi quel terrorista vorreste scuoiarlo vivo e appendere i suoi resti al sole per farne un tappeto da battere ogni giorno. Vi si avvicina un comandante dell'esercito e vi dice:
"Siamo riusciti a trovare una soluzione per farla pagare a quel bastardo, bombardiamo la scuola e lo facciamo fuori. Non riuscirai a farci un tappeto, ma vendetta è fatta"
"Ma così moriranno anche un sacco di persone innocenti"
direte voi, sempre che vi sia rimasta addosso un minimo di umanità. La vostra decisione non sarebbe si bombardiamo la scuola e facciamo fuori il criminale. La prospettiva dell'esercito israeliano invece è che non importa quante siano le vittime, è più importante far fuori un singolo elemento di Hamas che salvare cento civili.
Questo è falso! L'esercito israeliano fa la più grande attenzione a proteggere i civili palestinesi!

(Peccato però che gente come il ministro delle finanze Bezalel Smotrich non esista il popolo palestinese. Mica puoi trattare con gente che manco esiste)

(e peccato che il presidente israeliano abbia chiarito che non esistono civili innocenti a Gaza)

 “It is not true this rhetoric about civilians not being aware, not involved. It’s absolutely not true. They could have risen up. They could have fought against that evil regime which took over Gaza in a coup d’etat.”

 "Questa retorica sui civili ignari, non implicati, è assolutamente falsa. Si sarebbero potuti ribellare, avrebbero potuto combattere contro il regime malvagio con un colpo di stato"

Una retorica strana considerando che nella striscia circa il 50% da esseri umani sotto la maggiore età.  
Non ha nessuna importanza quanti civili, quanti bambini, muoiono. Perché tanto i civili, a Gaza, non esistono. E con questo la metamorfosi è completa.  L'essere umano di suo è cablato e programmato per provare compassione per quelli che considera indifesi, siano essi bambini o adulti, ci vuole una gran fatica per costringerlo a fregarsene della sofferenza degli altri.

I nazisti avevano fatto campagne durate decenni dove descrivevano gli ebrei come "topi"
"ladri" e in generale non-umani. E comunque le cose più diaboliche continuavano a venire nascoste, perché per il tedesco medio sarebbero state comunque oscene.
Nello stesso modo la propaganda Israeliana (hasbara) descrive i palestinesi come non entità, malvagi e, anche i bambini, potenzialmente terroristi. Quindi responsabili. Questo si riflette poi sulla società civile Israeliana, che produce perle come questi video virali, fatti per prendere in giro le sofferenze dei palestinesi.


Se non sei manco umano, la tua sofferenza mi produce gioia. Sono sicuro che, se avessero avuto i social media nel 1940, questo sarebbe stato il tenore dei video prodotti dai nazisti.

E l'esercito più etico del mondo coagula questo ethos in sistemi come "where is daddy" e "lavander" in pratica un'intelligenza artificiale decida autonomamente quali sono i bersagli da colpire, accettando un numero di vittime "collaterali" di 15/20 a 1. Ovvero per ogni presunto militare di Hamas colpito si possono accettare anche 20 vittime civili. Sotto quest'ottica diventa più semplice comprendere il bombardamento del campo profughi di Jabilia dove sono morti un centinaio di civili, apparentemente perché un alto papavero di Hamas vi si nascondeva dentro. O il campo profughi di Al-Maghazi.

O qualunque altro cazzo di posto nella striscia di Gaza, perché attualmente in quel posto qualsiasi cosa che si muove viene bombardata, perché, ricordatevelo, non esistono né i civili palestinesi né il popolo palestinese. E visto che non esistono, l'esercito più morale del mondo può creare delle kill zones dentro le quali uccidere chiunque si muova. 

E quelle persone magicamente diventano "militanti di Hamas" Facile così. Se ti ho ucciso, allora sei colpevole. Non ci credi? Cazzi tuoi, se non fossi stato colpevole non ti avrei ucciso, perché io sono l'esercito più morale del mondo TM, diffidare dalle imitazioni.

E siamo arrivati insieme alla fine di questo lungo articolo, siamo arrivati a parlare di tragedia. Perché alla fin dei conti, questa è una tragedia. Una tragedia per i palestinesi, una tragedia per gli Israeliani, anche se le conseguenze potrebbero non essere ancora evidenti alla maggioranza. Una tragedia per l'umanità intera, in fondo, una tragedia perché non sembra esserci una soluzione.

E questa è la materia di cui sono composte le tragedie, le vedi dipanarsi da lontano, sai dove cadranno, puoi prevedere esattamente quando la miccia prenderà fuoco, incendiando tutto il palco, i protagonisti, persino il pubblico. E non puoi fare niente. 

Perché non sei abbastanza intelligente, abbastanza forte, abbastanza astuto da trovare una soluzione. Quanto mi piacerebbe, raccontarvi come si fa a trovare una pace giusta, che tenga conto delle terribili sofferenze a cui entrambi i popoli sono stati sottomessi, in tempi diversi, dai corsi e ricorsi storici.

Ecco perché è una tragedia. 

N.B. Se volete leggere qualcosa che proponga, in qualche modo, delle soluzioni, un libro interessante è "palestina e Israele: Che fare?" di Noam Chomsky e Ilan Pappé. 

martedì 23 aprile 2024

L'oscura arte di non capire un cazzo

 

"So di non sapere" avrebbe detto Socrate(S)

 

 

Posso con sicurezza dichiarare che non so un cazzo.

Non è più falsa modestia. Scrivo così poco perché ogni volta che comincio mi sembra di non avere niente da dire che non sia già stato detto da qualcuno, in modo migliore rispetto a come lo avrei detto io, molto tempo prima che io anche solo lo pensassi.

Quindi, ecco, lo ammetto, non so un cazzo.

E ci ho messo pure un sacco di tempo a capirla, questa cosa di essere un pirla. Quando avevo vent’anni ho creduto sul serio di essere un genio, uno che, porca troia, capiva le cose per davvero, una mente fine.

A vent’anni ero anche una delle persone più instabili che abbia mai conosciuto, c’è da dire, cosa che non aiutava. Effettivamente più sei infelice più hai bisogno di credere di avere in tasca qualche verità rivelata per andare avanti, altrimenti dovresti fermarti e ammettere che sei un povero stronzo, come tutti.
 

Che in fondo tiri a campare, come tutti. 


Che ti piacciono le stesse cose che piacciono agli altri. Magari rimaneggiate un po’ diversamente, ma “gli altri”  non sono poi così male.

A me ci sono voluti vent’anni, casini, più droghe di quante ammetterei mai, arresti, cambi di nazione e casa ogni sei mesi, disastri, e rischiare di morire più spesso di quanto uno dovrebbe, per capire la verità.

Verità che possiamo riassumere facilmente in una sola frase.

Puoi anche ascoltare gli 883.Si, è okay, non diventi stupido.

PURE LIGABUE.

Poi basta però che altrimenti ti devi sputare da solo in faccia, c’è un limite a tutto.

Non esiste nessuna lista di cose che un deve conoscere o fare per essere a posto, e cose che invece, se sei una persona intelligente, non devi fare né ascoltare, pena la morte. Una volta stavo ascoltando un musicista sulla spiaggia, suonava Jazz con il piano, suonava tutto quello che gli passava per la testa, sigle dei cartoni animati mescolate con laura pausini e con Miles Davis. Era eccezionale. Prendeva quello che gli serviviva dove lo trovava, ed era bravo.
 

 Se potessi dare un consiglio al me stesso del passato, sempre se quel me stesso avesse mai ascoltato il consiglio di un quarantenne,  sarebbe stato:

Leggiti Stephen King, se piace ad un sacco di gente non significa per forza che sia una merda e, in ogni caso, prima di decidere che è una merda, dovresti assaggiarla”.

E avrei scoperto con un decennio di anticipo uno dei miei scrittori preferiti.

Questa cosa del non sapere un cazzo l’ho dovuta capire spendendoci un sacco di tempo ed energie, che poi non significa che tutto quello che dico sono minchiate, non credo di essere stupido, semplicemente, non così speciale.
E anche quando ci azzecco con una previsione o un ragionamento che finisce per rivelarsi giusto, mi viene da pensare:

da qualche parte ho avuto culo”.

Tra parentesi questa cosa che la maggior parte di noi gira per il mondo convinta di avere capito tutto produce anche disastri terrificanti, in particolare tra persone intelligenti che, per qualche tempo, riescono ad aver ragione, rinforzando l’idea di aver capito tutto.

Porto ad esempio numero (1) Elon Musk.

Voi sarete d’accordo con me nel ritenerlo un pallone gonfiato borioso e stronzo. Ma non è sempre stato così, all’inizio quando voleva solo fare macchine elettriche e magari spedire razzi su marte, poteva anche stare simpatico.

Poi ha fatto caterve oscene di soldi, si è circondato di gente che:

“Si hai ragione capo, come sei intelligente, per favore lasciami pulire le tue scarpe con la mia lingua” E adesso ha una comfort zone fatta da nazisti e Ketamina.

Che andiamo, se devi prendere abitualmente Ketamina per stare meglio, probabilmente stai sbagliando qualcosa nella vita, ve lo posso assicurare.

Per concludere, manco questa cosa del non capire un cazzo è molto originale, è stata detta molto prima di me, da gente molto migliore di me, alcuni ci hanno pure creato una religione. E no, non è quella del tizio che credeva di essere figlio di Dio, se per caso aveste qualche dubbio.

domenica 19 marzo 2023

LibertéEgalitéBombacarté

 


Evviva i francesi. Non mi sentirete spesso parlare bene dei cugini mangiarane*, questo è uno di quei momenti. Perché i francesi sono come er cavaliere nero della favola.  

 Nun je devi rompè er cazzo. 

Per quelli che non s’interessassero di politica, riassumo così la situazione, Macron sbava dietro una riforma delle pensioni da anni, ha cercato di farla passare in più occasioni, beccando ogni volta clamorose porte in faccia da tutti, consapevoli che i voti non sarebbero mai bastati in parlamento. 

E cosa si fa quando non si hanno i voti per fare qualcosa, in una democrazia? Ovviamente si lascia perd...

Si utilizza un articolo della costituzione francese, il 49, engagement de responsabilité, alla sottoparte 3,   che permette di  passare una legge senza il parlamento. Una di quelle cose da democrazia matura, quasi marcia. Sul serio, esiste davvero, e l’unica cosa che può fare l’opposizione è presentare un vote de censure,  praticamente il nostro “voto di fiducia” che ha poche speranze di passare, visto che fa sciogliere le camere, crollare il governo e indire nuove elezioni. E come da noi, anche i parlamentari francesi ci tengono, alla poltrona. 

Questa non è stata la prima scelta dell’esecutivo, sono anni che si parla di questa riforma e l’ultima spinta per farla passare ha provocato un’immediata alzata di scudi da parte di tutti i sindacati che hanno dichiarato uno sciopero ad oltranza, riempendo Parigi di immondizia, tra le altre amenità. Perché se scioperano i banchieri in Irlanda, sticazzi, ma se scioperano quelli che raccolgono la spazzatura, preoccupatevi. A New York lo sanno perfettamente. 

Capendo che, anche questa volta l'avrebbero presa in saccoccia non sarebbero riusciti a fare passare la riforma, hanno deciso di giocare la mano più sporca possibile.  Elisabeth Bourne, il primo ministro,


Ha una faccia che a malapena contiene la malvagità che le zampetta sotto. Un incrocio tra una ranoplà e Satana.

 Non a caso un ingegnere con Master in business administration, ha deciso di fottersene della “democrazia” e visto che loro sanno senza dubbio cosa sia meglio per la popolazione, l’Europa, IL MONDO! Possono fottersene della democrazia e far passare qualsiasi legge gli pare in base all’uzzo del momento.  Ed è veramente così? Voglio dire è veramente necessario alzare l’età pensionabile perché altrimenti... 

“Non ci saranno più soldi per le pensioni e fallirà tutto il sistema! I francesi invecchiano troppo e non  muoiono mai in tempo!”  

Oppure è una grandissima stronzata fatta per buttarla nel lo sgnaus alla popolazione, come al solito, ma trovando la scusa tecnocratica? Sarete sicuramente sorpresi dalla mia risposta. 

Quando si parla del problema delle pensioni, si dice spesso che se non facessimo così non potremmo pagare le pensioni a quelli che verranno dopo, cosa che è vera, se non si considera l’impressionante aumento di produttività di tutte le economie avanzate negli ultimi cinquant’anni. Si, anche quella italiana.  Perché se guardate la produttività nel 1970 e la comparate ad oggi, è evidente che siamo molto più produttivi di allora, sicuramente la qualità della vita dei lavoratori sarà migliorata nello stesso modo. 

Sir Mainard Keynes in un articolo scritto nel 1930 intitolato “economic possibilities for our grandchildren” (possibilità economiche per i nostri nipoti) diceva: 

“...Three-hour shifts or a fifteen-hour week may put off the problem for a great while. For three hours a day is quite enough to satisfy the old Adam in most of us!...”

Turni di tre ore o una settimana lavorativa di quindici elimineranno il problema per la gran parte. Tre ore al giorno sono sufficienti per soddisfare il vecchio Adamo in ognuno di noi!” 

Il problema di cui Keynes stava parlando? Il fatto che avremmo voluto comunque fare qualcosa, con tutta quella produttività in più, altrimenti ci saremmo annoiati! E la nostra natura di esseri umani (Adamo) richiedeva di essere soddisfatta in qualche modo.

Sarebbe rimasto sorpreso nel vedere che le condizioni dei lavoratori nel 2023 sono per molti versi, identiche a quelle del 1930. Questa è evidentemente un esagerazione, ma, nel 1930 un lavoratore Inglese lavorava 45 ore alla settimana, le quaranta ore, non sembrano questo grande miglioramento, no? 

Quelle risorse si sono accumulate da qualche parte, lontano dai lavoratori. Che hanno semplicemente continuato a lavorare come prima. 

“Ma se non aumentiamo l’età pensionabile i giovani di oggi non avranno mai una pensione!”  Come se la risposta al problema “dove prendiamo le risorse per premiare quelli che mandano attivamente avanti la società” potesse solo essere “facendoli lavorare ancora di più” e non, come sarebbe logico, riducendo la quantità di risorse che arriva alla parte meno produttiva, in cima alla piramide

L’assurdità della posizione di Macron&Co diventa evidente quando si pensa che, nel futuro, la quantità di lavoro svolta grazie a intelligenze artificiali di vario tipo e robots, potrà solamente aumentare, togliendo lavoro ad un sacco di gente.  Per la maggior parte, i problemi comuni verranno risolti da un AI addestrata a fare le cose più banali. Questo varrà per tutti gli ambiti, anche per quelli medici e legali. Ci saranno ancora lavori per gente senza competenze specializzate in settori di nicchia? Certo,  ma non contate su quelli, per la vostra pensione. Anche le persone che attualmente si vedono baciate dalla dea Stem, perché fanno un lavoro ben pagato da, diciamo, programmatori in Python, verranno per la gran parte sostituiti.  

Se credete che questo sia impossibile, vi racconto una storia. Siamo nel 2002, a Spoleto, stavo per diplomarmi e ai primi di Giugno passavo un pomeriggio a discutere con un amico del futuro: 

Calogero: “Tu credi davvero che prima o poi ci siano dei computer che capiscono quello che dici? Che possono risponderti?” 

Kurdt: “Si, sono convinto che entro i prossimi vent’anni avremo un computer che capirà quello che dici e ti risponderà, probabilmente collegato ad internet. E farai molta fatica a distinguerlo da una risposta umana” 

Calogero: “Impossibile, ci posso scommettere la mia futura casa” 

Kurdt: “Ok, ci vediamo tra vent’anni” 

E così, viste come stanno andando le cose adesso dovrei essere proprietario di una casa a Campobello di Licata, anche se non ci conto tantissimo. Le prospettive per il futuro sono incredibilmente grame. Perché la maggior parte delle cose che fanno gli esseri umani, anche in mestieri molto specializzati, come quello giuridico, o medico, sono ripetitive. 

Io faccio l’insegnante, per il settanta percento del tempo potrei essere sostituito da una macchina che ripete “siediti”. Sul serio, non succederà domani, ma succederà. Quei lavori non torneranno. E a quel punto, cosa risponderemo alla domanda: 

“Chi pagherà le pensioni!!??” 

Le pensioni, cari miei, non sono solo una cassa dove uno mette i soldi e se li ritrova quando è vecchio. Le pensioni sono il modo che la società in cui si vive ti dimostra che non sei inutile, che la tua vita ha significato anche da vecchio, che con il tuo lavoro e impegno hai aiutato ad arrivare fino a dove si è arrivati.  Le pensioni sono una dimostrazione pratica di solidarietà. Ed è per questo che ridurre tutta la faccenda a : “Nessuno pensa ai bambini!!? Non avranno mai la pensione!!” è ingenuo e stupido. 

Se le leve del potere vengono lasciate a ricchi e potenti, una società diventa velocemente un merdaio simile agli Stati tipo il North Carolina, dove puoi essere licenziato senza motivo, non hai nessuna tutela sindacale, se perdi il lavoro e ti ammali sei fottuto. Questo è il sogno bagnato di chi le risorse le possiede. 

E se siete per l’aumento dell’età pensionabile in Francia, o in Italia, chiedo, siete sicuri di stare facendo i vostri, di interessi? Perché non sono stati certo i miliardari a vincere i diritti di cui in questo momento, godete.  E se avete paura che finiscano i soldi per le pensioni, cominciate a pensare in maniera diversa. Quei soldi vanno trovati, non continuando a frugare nelle tasche di lavoratori che DA QUARANT’ANNI MANDANO AVANTI LA BARACCA. 

Magari è ora di chiedere qualcosa indietro a quelli che più hanno guadagnato dalla faccenda. 

Ecco perché quando vedo le immagini delle rivolte in Francia, l’unica cosa che penso è: 

Dovremmo farlo pure noi. 


*Che poi le rane sono pure buone.

martedì 7 marzo 2023

Renzi's Schlein


Elly Schlein ha vinto le primarie del partito democratico, non essendo io uno che di solito vota PD, ho pensato: 

Machitesincula ElliSchlein 

Poi  mi sono capitate sotto gli occhi un paio di interviste dove Renzi le dava addosso. Ahhh, allora è diverso.  Nell’arco costituzionale italiano vale solo una regola, se Renzi ti insulta,  hai fatto qualcosa di buono. È come se Fassino ti chiedesse di candidarti, diciamo. 

Quindi sono andato a leggermi la pagina dell’enciclopedia galattica dedicata a le, scoprendo che è nata in una famiglia di gente colta e, generalmente, intelligente. 

Okay, benissimo.  

Delle sue preferenze in camera da letto ci frega niente. 

Che oh, Renzi è una condanna. Dichiarava, poco prima delle primarie: 

Bonaccini stravincerà, non ho dubbi. Stefano è uno capace di tenere insieme le persone” Che nel linguaggio di Renzi significa solo che è un maneggione a cui non dovresti prestare nemmeno una bottiglietta d’acqua. E mi scuso con Bonaccini, sicuramente è una brava persona, ma se piaci a Renzi, devi preoccuparti. 

A Renzi piace il principe ereditario dell’Arabia Saudita, Bin Salman, uno che molto probabilmente ha ordinato l’uccisione e lo smembramento di un giornalista dentro un ambasciata. Ad un mostro simile ha detto che l’Arabia Saudita stava vivendo un nuovo rinascimento. Ma se hai amici simili, me lo faccio tatuare in fronte di trovarti insopportabile.

E allora se Renzi dice che la Schlein condurrà il PD nel baratro, perderà tutti gli elettori e rimarrà da sola nella sede del partito a rigirarsi i pollici, sola e schifata da tutti, allora sono sicuro che il PD guadagnerà almeno il cinque percento. Ci posso scommettere soldi, sull’unghia.

Quello che un Renzi non capisce è che gli elettori che lo potevano seguire lo hanno già seguito. Quella parte di elettori PD che nella situazione economica attuale, in fondo, stava anche comoda, ma aperta sui diritti civili, quello è l’8% che lo ha votato alle politiche. 

 Come dicevo, io della Schlein non so niente, indovinate un po’? Non ha nessuna importanza. Perché non sono i leader a fare la storia, ma la storia a plasmare i leader di cui ha bisogno per continuare il proprio corso. Se non fosse stato Hitler il dittatore nazista della Germania, ci sarebbe stato un altro con idee simili, magari al posto della svastica avrebbe utilizzato il simbolo di un cane ringhiante, ma le idee politiche erano le stesse, espressione della situazione storica. 

Ho letto da poco un libro di Montanelli sul fascismo. Racconta con dovizia di particolari l’evoluzione del fascismo da movimento composto da quattro gatti rabbiosi, fino ad arrivare all’aventino, l’omicidio Matteotti e la definitiva presa del potere e l’esordio della dittatura. 

Montanelli racconta bene e l’idea che mi sono fatto io è che Mussolini non sia mai potuto uscire dal tritacarne in cui s’era ficcato. Con questo non voglio dire che non fosse responsabile, ma che non è stato certo un singolo a plasmare la storia d’Italia, ha dato un contributo importante, ma non fosse stato il mascellone, non temete che sarebbe apparso qualcun altro a fare le sue veci. 

Nello stesso modo la Schlein non è quella che modificherà l’assetto del PD, ma può aiutare a cambiare la direzione della barca. L’assetto del PD è stato modificato dal cambiare della demografia. Pensateci, il PD proviene dai DS di Prodi, che erano un addomesticamento del PCI, sparito dopo lo sfaldamento dell’unione Sovietica (ma in realtà, finito con la morte di Enrico Berlinguer). 

Figlio di partiti che passo dopo passo si sfaldavano e perdevano completamente l’identità, fino all’apoteosi dell’elezione di un Segretario, Renzi, che a malapena poteva essere descritto come  di sinistra, qualsiasi sia la vostra interpretazione del termine. E chi votava un partito così? Persone anziane, che non seguivano la politica, ma guardavano solo la bandiera, e anche quella manco tanto bene.  Ricordo bene un vecchio sindacalista che, all’elezione di Renzi mi guardò e disse: 

“Hai visto? Finalmente sangue giovane nel PD! Questo può davvero farlo vincere le elezioni” 

Renzi già lo odiavo ed era appena il 2012. Il Pd lo votava gente così, che aveva perso l’interesse per la politica delle idee e aveva deciso di tifare per la propria squadra, sperando vincesse il campionato.  

Ad alcuni bastava che la loro squadra alzasse la coppa, io voglio che la mia squadra condivida i guadagni con i tifosi. Con tutti, i tifosi. 

Perché le elezioni Renzi le ha vinte, ma che ha fatto con quella vittoria? Il Jobs Act è qualcosa che dovremmo ricordarci? Una volta Ceccherini, il comico, raccontava di come lui e Renzi si conoscessero sin da bambini e che insieme a Pieraccioni lo inseguissero per frustarlo con delle piante di ortica. Praticamente una punizione ad anteriori perfettamente motivabile. 

Sono contro il bullismo proprio per questa ragione. Bullizzi uno da bambino e quello invece che venirti su qualcosa di normale, che so, un terrorista, toh, ti viene fuori un Renzi. 

Ma dicevamo, il PD. Il Pd è obbligato a cambiare perché quello che era diventato il suo elettorato, la classe media quieta che guadagna abbastanza per mandare i figli all’università e ha una casa di proprietà, sta venendo sostituita dai figli. Che dopo aver provato con stage, concorsi, corsi e ricorsi, scoprono che quello che gli era stato raccontato sull’educazione, sulla meritocrazia,  in fondo, era una cazzata. 

“Studia! Che altrimenti diventi come Giggino, che dovrà fare il meccanico, da grande!” 

Dicevano genitori classisti e poco saggi.  Giggino oggi ha un’officina meccanica e guadagna in un giorno quello che l’esperto di glottologia latina fa in un mese di supplenze. 

Questo non è assolutamente un giudizio sulle mamme classiste, ma solo una presa di coscienza. Succederà la stessa cosa quando l’ondata di programmatori che sta venendo svezzata in questo momento perderà potere contrattuale, visto che tutti quanti sono stati invitati a: “LEARN TO CODEEEE!!”.

Quindi quello che succede nel PD lo vedo più come uno scannarsi tra generazioni diverse, quella dei Boomer che era anche quella ad aver scelto Renzi, raccontandoci di averlo fatto per svecchiare la politica, quando chiunque con due neuroni sa che era stato fatto mettere una faccia nuova a politiche democristiane vecchie come il cucco. 

Alle ultime elezioni regionali ha votato meno di un elettore su due, ha vinto Fontana alla grandissima, cosa inspiegabile se ci si ricorda di come è stato gestita l’emergenza Covid in Lombardia. Eppure ha vinto. Ha vinto perché i suoi elettori se ne fottono di quello che fa, fino a quando ha l’etichetta di “destra” lo voterebbero anche se gli picchiasse la mamma con un bastone. 

Ma i possibili elettori del Pd, quelli non ti votano se pensano che li stai prendendo per il culo, magari votano “unione popolare” oppure non votano per niente. 

Ma voterebbero, se gli si desse qualcosa per cui votare. E se il PD, porca troia, facesse qualcosa di sinistra, magari qualche voto in più lo prenderebbe. Non dico tanto eh, ma semplicemente smetterla di fare grandi gesti concentrandosi solo sui diritti civili, dove comunque non si è ottenuto negli ultimi vent’anni un bel cazzo di niente, e spingere per qualcosa che mette d’accordo tutti, a sinistra. E pure a destra. 

I soldi in saccoccia alla gente che lavora. 

E vedrai che quando li hai aiutati a non morire di fame, i tuoi elettori saranno più contenti anche delle tue battaglie per i diritti civili, che sono sacrosanti e vanno sostenuti sempre e comunque, contemporaneamente. 

O, come diceva Pertini: 

Per me libertà e giustizia sociale, costituiscono un binomio inscindibile: non vi può essere vera libertà senza giustizia sociale, come non vi può essere vera giustizia sociale senza libertà. Ecco, se a me offrissero la realizzazione della riforma più radicale di carattere sociale, ma privandomi della libertà, io la rifiuterei, non la potrei accettare. […] Ma la libertà senza giustizia sociale può essere anche una conquista vana. Mi dica, in coscienza, lei può considerare veramente libero un uomo che ha fame, che è nella miseria, che non ha lavoro, che è umiliato perché non sa come mantenere i suoi figli e educarli? Questo non è un uomo libero. Sarà libero di bestemmiare, di imprecare, ma questa non è la libertà che intendo io.

 E io con Pertini tendo ad essere d’accordo. 


Kurdt.