Nota dell'autore:
Questo racconto venne scritto originariamente per Drink! l'ottimo blog di Emiliano Ribaudo, detto emix.
Ho aspettato un pò prima di ripubblicarla ma ora è giunto il momento di darla in pasto anche a voi, amici miei.
Buona lettura!
Avvertenza, la musica consigliata è solo consigliata
Il protagonista della nostra storia aveva 7 anni, anche se spesso raccontava in giro di averne 8, per farsi bello con le amichette della scuola .
Si chiamava Paolo Palmiro Panegirico, e frequentava la scuola comunale "Eugenio Stronzetti " in una piccola cittadina del cazzo chiamata Sberlonia.
Gli avevano regalato da poco una console, un C64, da quel giorno la sua vita non era stata più la stessa.
I pomeriggi passavano velocissimi distruggendo mondi alieni, proteggendo principesse, e facendo atterrare su mondi alieni astronavi cariche di principesse, da usare come esca per prevedibili eroi.
Sembrava che niente potesse frenare questo amore tra un pezzo di pulsante silicio, ed un umano grassottello e sudaticcio.
Ma si sa, la primavera della passione dura poco, e dopo i anni di amplessi prolungati a suon di Montezuma's revenge e Arkanoid, Ppp* inizio a guardare con disprezzo le immagini pixellose e poco definite su cui fino a pochi mesi prima aveva sbavato come un lupo mannaro.
Complice in questa repentina svolta sentimentale fu la visione mistica, in una misteriosa vetrina del centro, di un oggetto a forma di scatola da scarpe, grigio, e con una pistola collegata.
Un cartello annunciava pomposo:
"Nintendo Nes 8 bit: I tuoi sogni non sono mai stati più definiti"
Ppp comparò mentalmente le immagini definite dei giochi davanti a lui con quelle dello scarno Arkanoid.
Ci mise tre mesi a raggranellare i soldi sufficienti, ottenendoli principalmente con piccoli furti dalla borsa materna, incautamente lasciata sul comodino, ed estorsioni ai danni di un compagno di classe, tale Fabio Forrai Frikadellen, di origini Tedesco-Sarde, che aveva trovato a bere birra durante la pausa della ricreazione.
Fu così che Il nes entro in casa e il Commodore ne uscì, relegato in cantina, tra un vecchio quadro della nonna e un mobile a tre zampe, che nessuno aveva più riparato e che giaceva rantolante in un angolo buio.
La camera stava diventando sempre più un merdaio, mentre le partite a Mario Bros erano sempre più lunghe e debilitanti, quando, un anno più tardi, sempre di fronte alla solita cazzo di vetrina, ecco spuntare il nostro Ppp, ancora perso a rimirare la nuova regina delle console.
Nera, elegante,16 bit di potenza pura; era la sega mega drive, ovviamente non poteva lasciarsela sfuggire, e anche lei venne aquistata e portata in casa, questa volta al prezzo della promessa ai genitori di entrare in seminario.
Mentre la portava a casa, ancora imballata le parlava:
"Tu sarai l'ultima, ne sono sicuro, niente può essere più evoluto di te!" le sussurrava.
Non sapeva di essere entrato in un loop mortale, che negli anni successivi lo avrebbe costretto ad aquistare compulsivamente qualunque macchina sparapoligoni prodotta da stabilimenti giappoamericani, playstation I II e III supernintendo,gamecube, 64 neo geo, TUTTE .
Erano così tanti i soldi spesi per la sua mania, che aveva iniziato a spacciare droga per alimentare il suo Hobby, ed infine, come logica conseguenza, a consumarla.
Si trascinava stancamente, senza stimoli, tra una guerra a Call of Duty e un furto d'auto a liberty city.
L'ultimo tentativo del nostro eroe di ritrovare senzazioni oramai perdute, è riconducibile ad una sessione di Wii sports sotto pesante effetto di amfetamine, cui unico risultato fu l'igestione del telecomando wii fit per via anale.
"Non male, ma non quello che cercavo" si disse il nostro eroe, ormai sconsolato.
Fù così che si ricordò di quella vecchia console bianca, giù in cantina, sepolta dalla polvere. Gli sovvennero all'improvviso tutte le avventure a cui aveva preso parte, e gli occhi si riempirono di lacrime.
Tutto aveva avuto inizio li, è tutto li sarebbe dovuto finire, come aveva fatto a non capirlo?
In un secondo la console era nuovamente connessa al televisore
La accese trepidante e sudato.
Finalmente ecco partire una schermata che consceva bene, era Arkanoid.
Spalancò gli occhi dallo stupore, mentre le prime immagini baluginavano sullo schermo .
Passarono pochi iterminabili momenti, prima che prendesse il c64, la sollevasse in aria, polverizzandolo contro la parete.
"Fai schifo al cazzo!" urlò.
E usci di casa sbattendo la porta.
Il commodore 64, secondo te, sarebbe una console? Cosa mi tocca leggere...
RispondiEliminaMannaggia aho, ma n'sei capace de n'rompe li cojoni de na vorta al'ardra eh?
RispondiEliminaAhahahahahahahahah ^^'
Vabbè dai, passamela, per me era solo una console, come il Vic-20 che barattai per il mio "Si" Piaggio. (E quello era uno scooter? no! era un motorino!)
L'hai scritta Te?
RispondiEliminaMe la ricordo sul blog di Emix! Mi garbò parecchio!
Certo che la blogosfera è piccola... :D
Proprio io, in persona che strano eh?
RispondiEliminaEheheheh me lo ricordavo.
RispondiEliminaC64? a 7 anni? Non sarà stato un Vic20? Un Amiga, magari?
RispondiEliminaEffettivamente un vic 20 sarebbe più credibile, appena mi riprendo dall'hangover lo faccio, grazie ;)
RispondiEliminaAlla fine lascio il C64, sai perchè? la maggior parte non sa cosa fosse un Vic 20 (che poi sia più adatto "logicamente" non ci piove :))
RispondiEliminaMeno male che te lo ricordavi.
RispondiEliminaIn ogni caso sto ancora aspettando un post dei tuoi, quelli belli.
Ti pago, se vuoi.
Cristo santo, è vero, ma abbi pietà, moltissimi non sanno cosa fosse il vic-20, mentre il c64 lo conoscono tutti :)
RispondiEliminaOggi io non perdono... neanche il vic 20 era una console.
RispondiEliminaE' sempre bella da rileggere.
RispondiEliminaCrudele e tagliente. Ma non sapevo che l'avessi scritta tu.
Emix appropriatore di altrui storie!!!
Maroc
Ecco perchè Drink! ha chiuso!
RispondiEliminaE' colpa tua, Kurdt! Confessa, bastardo! :D
Maroc