Un giorno, tra qualche anno, vi sveglierete e non avrete niente da fare. Niente che sarete obbligati a fare, almeno. Non avrete un lavoro, non avrete un capo e non avrete soldi. Ma avrete tutto quello di cui avete bisogno.
Impossibile dite? Assurdo?
Qualcuno che conosco potrebbe addirittura pensare che questo sia, in qualche modo, immorale.
Ma partiamo dall'inizio, come sarebbe possibile una realtà che non contempla il lavoro? Dopotutto senza una qualche forma di lavoro, di solito si crepa di fame, almeno a giudicare dal trend degli ultimi 4 miliardi di anni, no? Ma non sempre possiamo prevedere il futuro partendo dal passato.
Le tecnologie informatiche stanno facendo passi da gigante, non solo in rapporto al passato lontano, ma persino in rapporto all'anno scorso, al mese scorso. L'evoluzione nella potenza di calcolo dei nostri computer e processori sta aumentando esponenzialmente e in contemporanea i nostri algoritmi si stanno raffinando.
Trovate indicati i vari calcolatori della storia con, a sinistra la quantità di potenza di calcolo acquistabile x 1000$ nel tempo. |
Se domattina mi presentassi alla porta del vecchio me con in mano un Tablet, sarebbe fantascienza. Oggi è la normalità, e la capacità umana di dimenticarsi cosa fosse sorprendente ieri ha fatto in modo che nessuno sia stupefatto degli smartphones.
Ed è perfettamente okay, perché siamo diventati la specie dominante sopratutto grazie alla nostra eccezionale capacità di adattamento a situazioni in rapida mutazione. Siamo anche una specie che è capace d'imparare solo grazie all'esperienza, che ha forti difficoltà a prevedere pattern che non sono ancora mai successi. Ha difficoltà persino a concepirli.
Pensate al Global Warming, per quanto ci siano migliaia di ricerche che dimostrino la responsabilità umana, i rischi di un aumento della temperatura e tonnellate di prove, ci sono voluti vent'anni per convincere una fetta sufficiente della popolazione, e ancora le politiche in atto per difenderci sono insufficienti e forse non ci salveranno dalla nostra stessa stupidità.
Questo perché il nostro cervello apprende retroattivamente, con un procedimento di feedback negativi e positivi. Ha grosse difficoltà ad imparare qualcosa se non ne vede immediatamente i risultati (pensate a chi deve prendere medicine con forti effetti negativi immediati per malattie mortali. Diventa difficile convincere la gente a prenderli, anche se ne va della loro stessa vita.)
Insomma siamo poco bravi nel fare previsioni quando non abbiamo dei dati e informazioni a cui compararle nel breve periodo.
Diciamo quindi che, entro il 2025 si raggiunga la potenza computazionale per emulare un cervello umano, okay? Cyber Tonino. Bene. Immaginate che l'anno successivo, nel 2026 venga fuori un modello potenziato, lo chiameremo Cyber Tonino 2.0 con una potenza doppia rispetto a Tonino 1.0 e un Q.I stimato di 200 punti, probabilmente sarebbe più intelligente del 99,9999999 della popolazione, escludendo una decina di individui incredibilmente dotati. Nel 2017 viene fuori Cyber Tonino 3.0, progettato da Cyber Tonino 2.0, ha un QI stimato di 400 punti un essere capace di superare qualsiasi essere umano mai esistito.
Cyber Tonino 4.0 Qi 800 Wow
Cyber Tonino 5.0 Qi 1600. Ormai la differenza fra Tonino e L'uomo è quella che c'è tra un gatto e un uomo.
A questo punto ci sarebbero decine di altri interrogativi da porre, quest'intelligenza sarà benevola? E in caso contrario, sarebbe controllabile? E molti altri di natura economica e morale. Dopotutto abbiamo sempre trattato il pianeta come se fosse stato "nostro" e ce ne siamo fregati altamente di tutte le altre specie, comprese quelle, come i primati, che erano, anche intellettualmente molto prossimi a noi. Quindi perché "moralmente" un' Ia (intelligenza artificiale) dovrebbe sentirsi legata ad obblighi diversi dal classico: "lo posso fare, lo faccio".
Ma immaginiamo di riuscire a risolvere i problemi tecnici e arrivare ad un Tonino 5.0 perfettamente amichevole nei confronti dell'umanità, senza nessuna tendenza alla distruzione del mondo. Cosa significherebbe?
Beh, intanto, che non ci sarebbero più problemi "umani" che sarebbero fuori dalle potenzialità di questa intelligenza artificiale. Certo, invertire l'entropia potrebbe essere ancora un problema, ma diciamocelo, abbiamo qualche miliardo di anni prima di doverci iniziare a preoccupare per davvero.
Anche immaginando un'azienda sola che controlla, in qualche modo quest'intelligenza (avete mai visto una blatta controllare un essere umano?) non vedo che senso avrebbe continuare a mantenere le distinzioni sociali che sono sempre state la dimostrazione dei nostri limiti, un Ai non avrebbe quei limiti.
Certo, smetteremmo di essere il motore primo della storia del pianeta, o chissà, diventeremo noi stessi integrati con queste superintelligenze. L'economia di "mercato" smetterebbe di avere senso per come la consideriamo, esisteranno probabilmente ancora cose che avranno "valore" ma saranno principalmente sociali, scambi fra persone, visto che le necessità biologiche potranno venire risolte senza problemi e senza ulteriore lavoro.
Oh, vedo bene le vostre espressioni stupefatte! Sono le stesse espressioni che avrei visto nel 1800 se avessi parlato degli aereoplani, o nel 1910 se avessi raccontato della bomba atomica. O nel 1950, se avessi spiegato internet e l'informatica moderna. Le stesse espressioni che ha fatto Il Borgia quando Leonardo gli raccontava della sua idea di far volare l'uomo.
Ma preparatevi, la realtà vi farà cambiare opinione molto presto.
Del resto, siamo riusciti a sconfiggere le infezioni batteriche, non vedo perché non dovremmo riuscirci con il lavoro.
Kurdt
P.s. Sto scrivendo un saggio breve su questi argomenti, intelligenza artificiale, sesso con androidi, distruzione del mondo, immagino v'interessi. Nel frattempo potete, se non lo avete già fatto, leggere il mio racconto "the underdog", sarà in promozione gratuita dal 15 fino al 18 Agosto, cliccate sul banner in alto a destra sul sito. buona lettura!
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