domenica 5 aprile 2020

Prove generali di global warming




Immagino che la cosa più semplice che potrei fare sarebbe cianciare di Coronavirus, come pare stiano facendo tutti, e ottenere l'attenzione della gente. Ma non ci penso nemmeno a scrivere qualcosa sul Coronavirus. Non direttamente almeno.

Perché tutta sta faccenda del virus ha messo in luce una serie di problemi con la risposta della società ad eventi catastrofici, che mi fanno raddrizzare i capelli in testa.

Tanto per cominciare, si risponde ad un problema solo e solamente quando ti arriva nel cortile di casa. Non quando ti telefona per dirti che sta arrivando, non quando ti suona il campanello, si presta l'orecchio solo quando sta seduto nel giardino di casa. E si fa qualcosa solamente quando si è seduto in salotto.

Certo, potremmo essere messi peggio, potremmo, per dire, essere gli Stati Uniti, dove il problema ha sgozzato il cane, ha spento le sigarette sul divano e poi, per finire, si è accomodato in camera da letto e gli ha trombato la moglie. E la reazione più forte che hanno è portargli un dessert.


"Come va signor problema, si è piazzato in maniera abbastanza confortevole? Ha bisogno di più vaselina? Oh, ma certo, non si preoccupi, dia pure fuoco al Ficus Benjamin, dopotutto me l'aveva solo regalato il nonno, pace all'anima sua"

Sapere che ci sono degli idioti assoluti però, non dovrebbe rallegrarci, così come se vieni bocciato ad un esame, non devi essere contento se hanno bocciato un sacco d'altra gente, o addirittura, qualcuno manco s'è presentato.

La situazione in Cina l'abbiamo vista tutti, i giornali ne hanno parlato, la televisione ne ha parlato, tutti, cazzo, ne hanno parlato. E comunque non ci siamo attivati a fare un cazzo, come se non ci riguardasse, come se, in un economia globalizzata dove tutti vanno ovunque, non ci aspettassimo che il problema (TM) non sarebbe mai arrivato da noi.

"Ma si, in fondo quelli lo sappiamo come sono, dai, mangiano i topi vivi! Non vorrete mica paragonare la nostra ITALICA capacità con quella dei cinesi? Dai, che quando loro inventavano la polvere pirica noi ancora stavamo dando la caccia alle marmotte con le pudenda ignud... Cioé davamo la caccia a Giulio Cesare quando, all'improvviso, Mao Zedong... "

Un sacco di parole, quando volevi solo dire: " CINA MERDA!"


Ma quell'atteggiamento da "a noi non potrebbe capitare mai, perché siamo migliori, seppur senza nessun dato obiettivo per basare questa opinione ampiamente diffusa tra di NOI" non è servito ad un cazzo quando il Veneto, proprio la regione del leghista che odiava i mangiatori di topi comunisti è stata colpita più duramente, assieme alla Lombardia. Eppure i Veneti non mi pare mangino topi vivi.


E ciliegina sulla torta, da dove sono arrivati gli aiuti più tempestivi? Sono arrivati da Cuba, gente che esporta medici come gli Stati Uniti esportano carestia e guerra, che hanno fatto qualcosa (sempre meglio di niente) per migliorare la situazione. Cazzo, quei cubani comunisti schifosi che, però, quando ci mandano i medici durante una pandemia, ci piacciono anche se mangiano i bambini. Che, oh, avete notato che quando si vuole denigrare un intero gruppo sociale, lo si descrive come mangiatore di topi/bambini/merda/cani? Sembrano dieci anni fa, ma fa sempre piacere ricordare Zaia, il governatore del Veneto, che diceva, parafrasando:

"Noi mica siamo come i cinesi oh! Noi mica mangiamo i topi vivi, abbiamo anche il bidet, volevo puntualizzarlo, ecco perché non avremo mai un ruolo in questa pandemia"E poi Vo' Euganeo, la zona rossa, le zone rosse, LE ZONE ROSSE GIGANTI! con i treni di profughi che scappano dal Nord per tornare a casa,e, per finire, l'Italia rossa, quarantena totale. E comunque questo non è un'articolo che parla della pandemia, ne parlano già tutti, volevo solo usarlo come volano per esporre il modo in cui pensiamo quando siamo dieci centimetri sopra il livello dell'acqua, quando ancora manteniamo la testa fuori dal pelo dell'acqua. E come, improvvisamente, quando l'acqua sale anche di poco, cambiamo immediatamente idea.

E proprio a questo proposito, vi ricordate della Grecia? Ecco, poco dopo la crisi del 2008 la Grecia si era ritrovata affondata nel debito, incasinata dura, con una percentuale di debito sul prodotto interno che raggiungeva il 140% poco prima del "salvataggio".

Così ad un certo punto è arrivata l'Europa, ritta sul suo cavallo bianco, Troika, ed ha lanciato sui poveri greci un sacco di soldi, per salvarli dalla fame. Ed è così che la Grecia si è salvata, grazie all'Europa, non dimenticatelo" 


Oh, è così che viene raccontata la faccenda nei circoli di quelli che contano. Lo so, perché ne ho scritto in tempi non sospetti. Ci hanno raccontato che i Greci rifiutavano qualsiasi accordo sensato, che l'unica soluzione era imporre una durissima "austerity" e che no, nessuna alternativa era possibile. Le previsioni all'inizio, erano queste.

Vedete? Se riduciamo la popolazione alla fame, entro il 2020 avremo un debito sotto il 150% o così dicevano.

E questo senza dimenticare il costo sociale di un piano simile, anche accettando le previsioni che, come vedremo, sono stronzate, cosa dovremmo fare se scoprissimo che, anche con queste misure, il debito, invece che diminuire, è aumentato?

Guardate che poi questo è ancora la fine del 2018. 181% vanno alla grande.

Un successo, ve lo dico io. L'operazione è stata un successo. Il paziente è morto, ma tanto era un paziente del sud Europa, chissenefrega, in fondo.

E sarebbe ancora accettabile se, diciamo, la Troika fosse stata mossa dall'onesta volontà di aiutare il paese che stava annegando. Se l'eurogruppo avesse agito con l'onesta intenzione di salvare la Grecia, l'errore nella previsione sarebbe stato, se non accettabile, quantomeno comprensibile.

Ma adesso, dopo che Diem25 ha rilasciato gli audio delle riunioni dell'eurogruppo, sappiamo che anche questo non è vero. Lo sapevano perfettamente che nessuna nazione sarebbe mai potuta uscire dalla trappola di un debito al 150%, qualsiasi cosa avesse fatto la Grecia a quel punto, non avrebbe avuto nessun impatto sul futuro. L'unico motivo per agire così era il tentativo di salvare le banche che avevano irresponsabilmente prestato soldi alla Grecia, cercando di ottenerne grassi vantaggi.

Oh, ma se sono le banche a rischiare, allora il concetto di "moral hazard" non esiste più. Loro non le puniamo mica, solo gli esseri umani in carne ed ossa devono soffrire, non le istituzioni finanziarie, quelle tocca salvarle. 

E così ci ritroviamo nel 2020 ad affrontare una nuova crisi, come ciclicamente accade. Stavolta non per colpa di qualcuno in particolare, non perché si è speso a cazzo, no. C'è una pandemia. E cosa sta succedendo in Europa?

"Questi europei del sud che non sanno spendere i soldi vogliono che il loro debito venga spalmato su tutti quanti! Ah! I nostri valori protestanti! Come osano? Ah, ma stavolta si salvassero da soli" Quello che non è chiaro ai nostri amici del nord-Europa è che, se L'Italia e la Spagna finiscono in bancarotta, la Francia non ride e, probabilmente, finisce in bancarotta pure lei. E se anche, miracolosamente, la Germania riuscisse a sopravvivere allo shock economico, spiegatemi voi dove andrebbero a finire gli export tedeschi, senza più un mercato. 

E se qualcuno ci stesse pensando, no, se l'Italia stesse sull'orlo del fallimento, non ci sarebbe bailout che tenga, l'Italia dichiarerebbe bancarotta ed uscirebbe dall'Euro, fine della discussione. Con tutta la sofferenza del caso, ma l'alternativa, quella Greca, non mi pare sia molto meglio.


Cari negroterronidi, mi dispiace per la vostra situazione, ma sappiate che francamente, a noi, fregancazzo.
L'Europa, in questo momento sta discutendo sull'emissione di bond comuni per rispondere alla crisi. La demarcazione fra le fazioni è netta, con Germania, Austria, Olanda e Finlandia, dalla parte di quelli che spingono perché chi è già indebitato (ricordiamocelo, nel 2008 c'è stata un'altra crisi colossale) mentre i terroni d'Europa, Italia, Spagna, Grecia, in qualche modo, la Francia, che spingono per una qualche forma di debito comune motivato dalla risposta alla depressione che arriva galoppante.

E l'Europa, questa entità non eletta, indecisa, disfunzionale, cosa propone? Il Mes.

Il mes, che ricordiamolo, ha funzionato tanto bene con la Grecia, motivo per cui adesso la Grecia sta sicuramente meglio di come stava nel 2015. Ah no?

La Grecia avrebbe fatto bene ad uscire dall'unione dopo il voto del Referendum. Ma purtroppo la pressione esercitata su uno stato che somma meno di dieci milioni di persone, con le casse sfasciate e con prospettive per il futuro ben fosche, era veramente troppa, e alla fine il governo di Syriza capitolò, condannando se stesso ad una sicura sconfitta elettorale, e il paese, ad una catena di debito insolubile che si protrarrà, a questo punto, fino a quando non dichiarerà bancarotta. Perché, che lo si voglia ammettere o no, la Grecia è in bancarotta dal 2010. Si è fatto finta che potesse recuperare, in modo miracoloso, far crescere la produzione più di quanto crescesse il debito e gli interessi sullo stesso, ma dove ci ha portato?

La Grecia è fallita e se lo avessimo ammesso prima, ci troveremmo, adesso, in una situazione molto migliore per rispondere ad una crisi che farà collassare il bilancio di parecchi paesi.

Dal mio modesto punto di vista, ci sono due possibili esiti di questa, ennesima, crisi. Ed un infinità di variazioni sul tema.


1) Si fa l'Europa. Davvero. Si istituisce una forma di debito comune, si modificano le istituzioni europee per renderle democratiche, con un vero "governo europeo" e un vero voto europeo che non assomiglia  all'inutile parlamento europeo. Un esercito europeo. Si riporta la produzione in Europa, visto che tenerla in Cina per far contenti quelli che vogliono schiavi a basso costo, non ha funzionato tanto bene.

Si discute. Si litiga. E alla fine si trova un accordo.



2) L'Europa sparisce e i singoli paesi seguono in ordine sparso quello che sta succedendo in Ungheria. Chiusura delle frontiere, sfiducia, tutti contro tutti.


Nel secondo caso, senza giri di parole, siamo fottuti. Il global warming se ne fotte delle istituzioni finanziarie, del quantitative easing, di chi ha i numeri migliori e il debito più basso. Il global warming ci spazza via, e già non è che siamo messi bene. La quantità di problemi che si presenta in contemporanea è impossibile da controllare per qualsiasi stato.

Nel primo caso c'è speranza. Un piano Marshall per convertire tutta la produzione per raggiungere l'emissione 0 entro il 2030 è possibile, se cooperiamo. Siamo su questo pianeta assieme, moriremo assieme, se non facciamo niente. Gli olandesi che fanno tanto gli splendidi con il loro micragnoso paradiso fiscale, saranno i primi ad affondare, possono costruire tutte le dighe che vogliono. Farebbero meglio a rendersene conto.

Questo disastro può diventare l'inizio di una cooperazione europea vera, in preparazione di una crisi cento volte più grande e molto più difficile da gestire. Oppure, il primo rintocco della campana a morto per l'umanità.



Kurdt.

1 commento:

  1. Non parla mica di Coronavirus lui... no, per carità... ma neppure giustifica di essersi fatto i cazzi suoi per sei mesi, cazzo, seimesicazzo! Perchè se i morti di fame (inedia, dai) come il sottoscritto non gli offrono un Patreon da ingollarsi, andassero a fare in culo... SEIMESICAZZO!
    Comunque, temo la seconda opzione, spero tanto si litighi forte per realizzare la prima. Altrimenti sono cazzi amari. Con buona pace dei sovranisti di queste latitudini, poveri coglioni, che tanto i negri siamo noi...
    A rileggerti in autunno, sifilide permettendo. Gaude!

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